“Barbara Fontana, la strega”, una monografia storica di Gerry Mottis

Diversamente dai suoi precedenti romanzi storici, l'autore abbandona la finzione narrativa per restituire la voce autentica dei documenti originali, basando il volume su 58 pagine di atti processuali conservati nell’Archivio di Stato di Bellinzona.
10.11.2025
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Una scena storica che rappresenta una donna legata e torturata in una cella buia, circondata da uomini che assistono all'azione. Un uomo legge un libro, mentre altri due tengono strumenti di tortura. I volti mostrano inquietudine e determin
Una donna triste con un abito marrone e un cappello bianco si trova al centro di un gruppo di persone, tutte con espressioni preoccupate. Sullo sfondo si vedono case e una chiesa, il cielo è grigio.

Il libro ricostruisce il caso di Barbara Fontana, accusata di malefici, preveggenza e metamorfosi. Attraverso le testimonianze di 17 persone — prive di reali prove — emerge una vicenda di ingiustizia e persecuzione, dove la “cattiva fama” di una donna bastò a condannarla. Tuttavia, Mottis ne fa emergere il ritratto di una donna lucida e coraggiosa, che resiste alla tortura e rifiuta di confessare, diventando simbolo di resistenza femminile contro il potere e la sottomissione.

L’autore realizza un lavoro di archeologia documentaria, interrogando anche il presente sui temi della colpa costruita, del linguaggio come potere e della memoria delle donne vittime dell’intolleranza.

Un’opera, dunque, necessaria e attuale, che illumina uno dei capitoli più oscuri della storia con un approccio umano e documentato.