La famiglia Sala è ormai conosciuta a livello internazionale per la grande bravura tecnica e la sintonia che regna tra i membri del gruppo.
Ciò che colpisce, tuttavia, è il contesto: un piccolo borgo di una piccola valle che riesce a proporre eventi culturali di qualità solitamente riservati ai grandi centri urbani.
La Collegiata di San Vittore, ha offerto un ambiente ideale per un’esibizione che non ha nulla da invidiare agli eventi musicali delle grandi città.
È proprio questa capacità di unire tradizione, bellezza del territorio e ambizione culturale che andrebbe valorizzata e sostenuta. Organizzare serate di questa portata richiede impegno, visione e una rete di collaborazioni solida. L’evento è stato reso possibile grazie alla dedizione degli organizzatori e al contributo generoso degli sponsor che spesso vogliono rimanere nell'anonimato, che permettono di portare nei piccoli paesi iniziative di livello internazionale.
Il loro ruolo non va sottovalutato: investire nella cultura significa investire nella comunità, nella sua crescita e nella sua visibilità.
Circa 150 persone hanno affollato la Collegiata, seguendo il concerto con attenzione, emozione e grande partecipazione.
Alla fine dell’esibizione, la sala si è riempita di lunghi e meritati applausi, testimonianza dell’apprezzamento per una performance impeccabile e intensa.
Se c’è un aspetto su cui riflettere per il futuro, è l’importanza della pubblicità preventiva.
Eventi di tale qualità meriterebbero una promozione più estesa, coinvolgendo la stampa locale, compresa quella online, così da raggiungere un pubblico ancora più vasto e attrarre appassionati anche da altri comuni.
Il concerto della famiglia Sala non è stato solo un appuntamento musicale, ma un esempio di ciò che la cultura può rappresentare per un territorio: un ponte tra tradizione e innovazione, tra piccole comunità e grandi orizzonti.
Serate come questa dimostrano che anche nei borghi più raccolti possono risuonare note capaci di competere con i più prestigiosi palcoscenici internazionali.