Il proverbio associa il termine amante al coraggio. Evidentemente, quella dell’amante è una attività rischiosa che ha come molla fondamentale non tanto l’amore, quanto la passione, fuoco che avvampa e non conosce regole né confini e che, una volta acceso, risulta difficile controllare.
La passione, infatti, non conosce ostacoli, frontiere, provoca situazioni imprevedibili e capita che un improvviso soffio di vento spinga una lingua di fuoco ad incendiare, inopinatamente, incustodite e fragili verginità.
L’amante ruba amore, pretende sesso, abbandono, scelte repentine, drastiche, furibonde, dolorose che spesso richiedono tardivi pentimenti che lasceranno rossastre bruciature, piaghe che faticheranno a chiudersi.
L’amore è uno stato lirico, la passione un delirio che, per il tempo che dura, sradica tabù, morale corrente, limiti per una pazza e rischiosa corsa che solo con tanta incoscienza si può percorrere.
Volo pindarico però, trasgressione non catalogabile, ebbrezza che procura effimeri, ma puerili, sensi di onnipotenza.