Pellegrinaggio a Roma dei fedeli della Mesolcina e Calanca

40 fedeli delle valli Mesolcina e Calanca, guidati dai sacerdoti don Tommaso, don Martino e don Paraclet, si sono recati in pellegrinaggio a Roma.
10.11.2025
2 min
Un gruppo di persone in piedi nella piazza San Pietro, con la basilica e i colonnati sullo sfondo. È una giornata di sole, e numerosi visitatori si sono radunati per un evento.

Dal 3 al 6 novembre, grazie ad una bell’iniziativa pastorale, quaranta fedeli delle valli Mesolcina e Calanca, con alcuni amici ticinesi, hanno vissuto un’intensa esperienza di fede e di fraternità durante il loro pellegrinaggio della Speranza a Roma, (in occasione dell’anno del Giubileo)  accompagnati dai sacerdoti don Tommaso, don Martino e don Paraclet.

L’incontro con il Santo Padre

Il pellegrinaggio, voluto e magistralmente organizzato, ha avuto come momento centrale l’Udienza generale di mercoledì in Piazza San Pietro, durante la quale i pellegrini hanno potuto ascoltare, in un’atmosfera di profonda spiritualità e di gioia, le parole e ricevere la benedizione di Papa Leone XIV. Un’esperienza toccante che ha rinnovato in tutti il senso di appartenenza alla Chiesa universale e l’impegno a testimoniare la fede nel quotidiano.

Gruppo di persone che cammina all'interno della Basilica di San Pietro, con un sacerdote che tiene una grande croce. L'illuminazione interna è calda e decorativa, con dettagli architettonici in evidenza.

La processione e il passaggio della porta Santa

Tra i momenti più significativi, va inoltre ricordata la processione, pregando e cantando, da Castel Sant’Angelo fino alla Basilica di San Pietro, attraversando la Porta Santa: un gesto carico di simbolismo e di spiritualità, segno del desiderio di ciascuno di lasciarsi riconciliare con Dio e di camminare insieme come popolo in cammino verso la misericordia. All’interno della Basilica i pellegrini hanno avuto la possibilità di pregare individualmente ed accostarsi alla Confessione.

Un’esperienza di fede e fraternità

Le giornate romane sono state arricchite da momenti di preghiera comunitaria, celebrazioni eucaristiche, visite ai luoghi santi, agli imponenti edifici romani, come pure alla caserma delle guardie svizzere: incontri di fraternità che hanno rafforzato i legami tra i partecipanti e con i loro pastori.

Al termine del pellegrinaggio, molti hanno espresso profonda gratitudine per aver potuto vivere un’esperienza che non solo ha rafforzato la fede personale, ma ha anche fatto riscoprire la bellezza della comunione e della Chiesa viva che si raduna intorno al Successore di Pietro.

Un gruppo di persone sorridenti in magliette verdi si riunisce in una piazza, con alcuni che tengono una grande croce di legno. Sullo sfondo si vedono alberi e edifici storici.

Come ha ricordato don Martino durante la celebrazione conclusiva nella cappella delle guardie svizzere:

“Il pellegrinaggio è un cammino del cuore: Roma ci ha accolti come figli, e ora siamo inviati a portare la gioia del Vangelo nelle nostre valli.”

Con il cuore colmo di gratitudine e di emozione, i pellegrini sono rientrati portando con loro il ricordo di giorni intensi, di incontri significativi e di una rinnovata Speranza.

Dario Pesenti