Nidesh Lawtoo, dopo le scuole dell’obbligo a San Vittore e Roveredo, il liceo a Bellinzona, si è formato presso l’università di Losanna con una laurea in Lettere e poi con un dottorato in Letteratura comparata presso l’università di Washington, a Seattle. Dal 2009 al 2013 ha insegnato letteratura inglese all’università Losanna e poi dal 2013 al 2016 alla Johns Hopkins University di Baltimora, grazie a una borsa del Fondo nazionale svizzero per la ricerca (FNS). Tornato in Europa, prima come professore di filosofia all’Università di Lovanio (Leuven) in Belgio, dal 2022 è stato nominato professore ordinario all’ Università di Leiden in Olanda per una cattedra in Letteratura e cultura Europea moderna.
Dopo il saluto di Beatrice Tognola-Giudicetti, dinamica coordinatrice della Biblioteca di Grono, un’ istituzione molto attiva e vivace anche nell’organizzazione di frequenti incontri e socialità in una dimensione di cultura viva, la conversazione tra Lawtoo e Daghini a Grono, come già lo scorso 21 luglio 2025 alla Biblioteca cantonale di Bellinzona, davanti a un folto e attento pubblico ha avuto come filo conduttore lo studio della mimesi (imitazione, ma anche identificazione, influenza, contagio affettivo) un concetto centrale di nuovi studi mimetici per capire aspetti estetici, filosofici, sociali e politici che intendono costruire un quadro teorico per un “homo mimeticus” nel XXI secolo, cioè un soggetto che imita e diventa, nel bene e nel male, soggetto dell’imitazione. Un’altra linea tematica discussa a Grono da Lawtoo e Daghini è stata la relazione fra imitazione e violenza, o come la violenza mediatica, originariamente rappresentata nel teatro e ora al cinema, nelle serie televisive e nei videogames, possa avere effetti di contagio generando imitazione o, come diceva già Aristotele, abbia un effetto catartico (terapeutico, salutare), o ambedue.
Dei suoi saggi dedicati al consolidamento degli studi mimetici, oltre che in diverse lingue, in traduzione italiana dall’inglese Lawtoo ha pubblicato – “Il fantasma dell’Io. La massa e l’inconscio mimetico” (2018), “(Neo) Fascismo. Contagio, comunità, mito” (2020), due volumi nel 2024: “Violenza e Catarsi. L’inconscio edipico” (Mimesis), “Violenza e contagio. L’inconscio mimetico” (Mimesis).
Lawtoo sta continuando i suoi studi sulla mimesi che lo hanno impegnato in un progetto di ricerca di levatura internazionale sulle dinamiche dei comportamenti imitativi intitolato “Homo Mimeticus”, che ha diretto per 5 anni, finanziato dal prestigioso Consiglio Europeo per le Ricerche (ERC). Il suo ultimo libro, “Homo mimeticus. Una nuova teoria dell’imitazione (Roma, Carocci, 2025), uscito in lingua inglese presso l’editore belga Leuven University Press nel 2023, come evidenziato nella nota all’edizione italiana, offre una sintesi complessiva del pensiero di Lawtoo e presenta i concetti fondamentali formulati dagli “studi mimetici” di Lawtoo, un modello unitario per interpretare fenomeni culturali, politici, estetici e psicologici centrati sul potere trasformativo, nel bene e nel male, dell’imitazione. Ciò partendo dalle riflessioni sulla filosofia della mimesi degli antichi filosofi greci (da Platone a Aristotele) e risalendo fino alla filosofia moderna (da Nietzsche a Girard) Lawtoo suggerisce un nuovo approccio a cosa significhi essere «umani» nell’epoca dei social media e delle loro derive – tra forme di identificazione, influenza, contagio, simulazione, manipolazione – fino alle strumentalizzazioni politiche. Nel libro si parla esplicitamente dell’imitazione come forza sociale o contagiosa come chiave interpretativa del comportamento collettivo, inclusi fenomeni come il ruolo dei media, le teorie del complotto e diffusione virale di affetti o credenze e, allo stesso modo, si analizza come leader e gruppi possano sfruttare la mimesi per creare dinamiche di massa al loro seguito, parlando pure delle varie forme di impronta mimetica nella sfera pubblica.
Ascoltando Lawtoo e Daghini a Grono, che hanno pure accennato agli anni ‘90 all’importante scoperta dei famosi neuroni specchio, neuroni motori responsabili del movimento che però si attivano anche alla vista di movimenti e espressioni facciali degli altri e si pensa che giochino un ruolo nell’imitazione ma anche nell’empatia, nel contagio emotivo e in altri fenomeni mimetici, si è capito che l‘obiettivo dichiarato delle ricerche di Lawtoo è quello di continuare a promuovere un “ritorno” dell’attenzione alla mimesi, nel senso di analizzare i suoi lati positivi e negativi e recuperare il tema in modo critico per il presente e il futuro.