La pubblicazione è stata presentata davanti ad un folto pubblico venerdì 19 aprile 2024 nella sala polivalente della scuola di Lostallo dall’autore stesso, in colloquio con Dante Peduzzi
I temi trattati da Tamò, introdotti da un primo capitolo con varie notizie storiche riguardanti la caccia nelle nostre regioni, sono la storia della „Groven“, la selvaggina, tutti temi che stanno a cuore ai seguaci di Diana, mettendo però in risalto pure l’importante salvaguardia degli alpeggi, delle cascine, dei sentieri e terminando con la trascrizione di alcuni avvincenti racconti, aneddoti e storie sulla caccia e gli animali selvatici.
Oltre a varie e interessanti considerazioni storiche inerenti la caccia e la selvaggina nella regione, ripopolamenti di lepri, marmotte e caprioli, Tamò ricorda i vari ed importanti interventi organizzati dalla „Groven“ nel ripristino dei sentieri montani (con l‘aiuto dei volontari del Gruppo sentieri e in collaborazione con il comune politico e patriziale), nella ristrutturazione degli stabili alpestri da tempo caduti in disuso dopo il sempre più marcato abbandono dell’attività agricola alpestre dalla metà del secolo scorso (alpi di Cistèrna, Bon, Montogn, Setàcc, Campéll Alt, Groven, Scimèta,Val Gamba in Dent, Setagé, Campéll Bass, Pozz) e nella pulizia dei pascoli alpestri.
“In conclusione – annota Tamò – grazie alle ristrutturazioni effettuate dai cacciatori e dai volontari, i sentieri, i pascoli e gli stabili sono tornati a nuova vita, a salvaguardia dell’ambiente naturale, in favore della popolazione e degli escursionisti che frequentano le nostre montagne, e logicamente, dei cacciatori stessi”.
Nelle foto seguenti da „L’eco del Sass Castel rimbomba sul Groven“ tre dei numerosi ed importanti interventi, fiori all’occhiello della Società cacciatori Groven con l’aiuto dei volontari del Gruppo sentieri, a salvaguardia degli alpeggi, delle cascine e dei sentieri montani: