La «Ca de la Memoria», per conservare, scoprire e valorizzare

La ristrutturazione di due vecchi edifici comunicanti, un tempo stalla e cascina, trasformati in locali museali unitamente ad un nuovo spazio interattivo collegato ai due edifici adibito a cucina, luogo di raduno e sala di proiezioni.
25.05.2025
2 min
La presentazione della Ca de la Memoria davanti a un folto pubblico di visitatori con il saluto della collaboratrice Flavia Plozza - Martinelli, di Assunta Mantovani, del sindaco di Soazza Moreno Canonica e di Padre Marco, intercalati da alcune belle interpretazioni canore.

La «Ca de la Memoria» ha aperto le sue porte al pubblico sabato 24 maggio 2025 a Soazza. Come ben precisato dagli organizzatori è stata realizzata la ristrutturazione di due vecchi edifici comunicanti, un tempo stalla e cascina, trasformati in locali museali unitamente ad un nuovo spazio interattivo collegato ai due edifici adibito a cucina, luogo di raduno e sala di proiezioni. La nuova struttura, dopo un primo acquisto degli stabili da parte del comune, è nata su iniziativa dell’associazione «Testimonianze di cultura locale», creata nel 1988 da Paolo Mantovani, fondo che, in collaborazione con la Biblioteca comunale di Soazza e l’Archivio culturale del circolo di Mesocco, da anni promuove la raccolta di informazioni che documentano la storia di Soazza, la realizzazione di supporti sonori, di filmati, nonché una collana libraria di carattere storico - etnografico per far conoscere i risultati delle varie ricerche.

 La nuova sede è particolarmente adatta a mostre tematiche del passato inerenti alla vita quotidiana e alle attività tradizionali della comunità. I visitatori potranno visionare filmati e fotografie, ascoltare testimonianze orali, scoprire oggetti e professioni di una volta, utensili e strumenti delle cui origini si è spesso persa la memoria. Il loro utilizzo e procedimento di costruzione o lavorazione lo si potrà anche apprendere manualmente con delle attività di volta in volta organizzate nel nuovo spazio interattivo collegato ai due vecchi edifici restaurati, dove per l’inaugurazione è stata allestita al pian terreno la prima mostra dedicata agli oggetti di uso comune nella casa e nella stalla.

 Per il loro contributo alla realizzazione della casa della memoria un grazie speciale va a coloro che hanno lavorato con grande convinzione e dedizione al progetto e all’acquisizione dei fondi necessari per la sua realizzazione, Assunta Mantovani in primis, anima del progetto, e le sue preziose collaboratrici.

 Sulle tracce di quanto già fatto da decenni a Soazza, riconosciuta dall’Ufficio federale della cultura tra gli insediamenti da proteggere d’importanza nazionale e iscritto nell’inventario federale ISOS “Un amore di luogo”, siamo sicuri che si continuerà a trovare  tutte le coordinate per presentare al meglio oggetti, suoni, emozioni del passato, mantenendo così vivo e consolidando il solido patrimonio etnografico e culturale locale per tutti i visitatori e, con mirati progetti per le scuole, anche per le nuove generazioni.

Una stanza rustica con strumenti agricoli e oggetti antichi, tra cui una cassa di legno, attrezzi appesi e foglie secche sul pavimento. Sul muro ci sono alcune fotografie in bianco e nero.
Un anglo della mostra inaugurale dedicata agli oggetti di uso comune nella casa e nella stalla.