L’intera cerimonia caratterizzata dall’antico rituale d’investitura in toga e tocco (tradizionale copricapo), conseguenza dell’origine storica di molti atenei e sviluppatasi nel Medioevo quando le università, spesso legate al clero, richiedevano l'uso quotidiano di toghe e tuniche per distinguere gli accademici dai cittadini, è stata filmata con la possibilità di seguire la lezione in diretta online Dodo Through the Looking-Glass: A Mirror for Modern and Contemporary Culture (Dodo attraverso lo specchio: riflessioni sulla cultura moderna/contemporanea), tenuta da Lawtoo in inglese.
La lezione ha esplorato il concetto di mimesi (imitazione ma anche identificazione, influenza, contagio affettivo) un tema centrale dei nuovi studi mimetici per capire aspetti estetici, filosofici, sociali e politici che intendono costruire un quadro teorico per un “homo mimeticus” nel XXI secolo, cioè un soggetto che imita e diventa, nel bene e nel male, soggetto dell’imitazione. Concetti ampiamente trattati da Lawtoo nei suoi saggi pubblicati in diverse lingue e dedicati al consolidamento degli studi mimetici. In traduzione italiana dall’inglese sono stati pubblicati – “Il fantasma dell’Io. La massa e l’inconscio mimetico” (2018), “ (Neo) Fascismo. Contagio, comunità, mito” (2020), e due volumi nel 2024: “Violenza e Catarsi. L’inconscio edipico” (Mimesis), “Violenza e contagio. L’inconscio mimetico” (Mimesis).
Il suo ultimo libro tradotto in italiano, “Homo mimeticus. Una nuova teoria dell’imitazione (Roma, Carocci, 2025) offre una sintesi delle sue ricerche e del suo pensiero. Ciò partendo dalle riflessioni degli antichi filosofi greci e risalendo fino alla contemporaneità, suggerendo un nuovo approccio a cosa significhi essere «umani» nell’epoca dei social media e delle loro derive – tra forme di identificazione, influenza, contagio, simulazione, manipolazione – fino alle strumentalizzazioni varie.
Proprio riferendosi alla ricerca sulle dinamiche dei comportamenti imitativi intitolato “Homo Mimeticus”, progetto che Lawtoo ha diretto per 5 anni finanziato dall’ERC, il prestigioso Consiglio Europeo per le Ricerche, verso la fine della sua lezione d’investitura a Leiden, Lawtoo si domanda perché Homo sapiens è così incline a credere nelle finzioni, siano esse buone o cattive, vere o false? “Per molte ragioni, o meglio, affetti, ma anche perché gli esseri umani sono creature relazionali, affettive e mimetiche che si identificano facilmente con gli altri, siano essi umani o non umani - chiamateli Dodo o Charles Dodgson, il vero nome di Lewis Carrol, autore di “Alice nel Paese delle Meraviglie e Attraverso lo specchio”, che per colpa della balbuzie era solito presentarsi come “Do-do-dogson“, è il Dodo appunto incontrato da Alice nel suo fantastico viaggio che offre una vasta gamma di interpretazioni mimetiche secondo Lawtoo ancora valide oggi: la Regina di Cuori che grida, mozzategli il capo non è un po’ come re fittizi alla Trump che grida, you’re fired!?" Lawtoo conclude la sua lezione su riflessioni contemporane sull’ IA che, da Morpheus a Alexa, ChatGPT a Gemini stanno gia’ proiettando homo mimeticus oltre lo specchio del mondo reale. Un problema su cui incoraggia a riflettere.