Sabato 4 maggio 2024 i Comuni di Grono, Roveredo e San Vittore, con partenza da Lumino, hanno organizzato l’inaugurazione della pista ciclabile. Per i numerosissimi partecipanti è stata una giornata di festa lungo tutto il percorso, con partenza da Lumino, poi la colazione alla ex stazione BM di San Vittore, l’aperitivo al campo sportivo Cioldina a Roveredo e l’arrivo a Grono per il saluto delle autorità, era presente anche la direttrice del Dipartimento Infrastrutture, energia e mobilità on. Carmelia Maissen, prima del pranzo offerto nella sala multiuso.
La ciclopista, inizialmente prevista già per il mese di settembre del 2022, asfaltata e larga 3 metri, è lunga ca. 8 km da Lumino a Grono. In prossimità degli abitati di Roveredo e Grono è illuminata con luce che si adatta alla presenza o meno di utenti ed è pure munita di un granulato luminescente a ricarica solare e rilascio notturno su alcuni tratti d’asfalto all’infuori degli stessi.
La pista scorre quasi interamente lungo il vecchio sedime ferroviario della Bellinzona-Mesocco, rimasto per anni dismesso dopo la soppressione della tratta ferroviaria a scartamento ridotto, in funzione dal 1907 e chiusa al traffico passeggeri regolari nel 1972.
Là, dove passava la ferrovia Bellinzona-Mesocco, qui il passaggio sul ponte del Sassello, ora c’è… la pista ciclabile!
Là, dove c’era una ferrovia, qui il passaggio sul ponte del Sassello, ora c’è… la pista ciclabile!
Un po’ di storia del progetto
La tratta da Grono a Lumino è il risultato dell’iniziativa dei tre Comuni della Bassa Mesolcina, dove nel mese di settembre 2021 la cittadinanza ha approvato il relativo credito di partecipazione all’opera dal costo complessivo di 4,6 milioni di franchi. A San Vittore il testo era stato approvato con 263 voti favorevoli (70%) e 114 contrari, a Grono: 348 sì (71%) e 141 no e a Roveredo 683 favorevoli 80 % e 171 contrari). Sulla base dei chilometri di pista che toccano ciascun Comune, San Vittore ha stanziato un credito di 2,09 milioni ( ora si pensa pure ad un futuro raccordo della ciclopista con Monticello), Roveredo di 962 mila franchi e Grono di 1,51 milioni. L’investimento netto a carico dei tre Comuni secondo i preventivi si riduce però a circa a 887 mila per San Vittore, 475 mila per Roveredo e 638 mila per Grono, ciò grazie ad una eccezionale partecipazione del Cantone nella misura del 75%. Il tracciato fa infatti parte della rete di base del piano settoriale cantonale dei percorsi ciclabili.
Ritardi per completare il progetto
La ciclopista è realizzata, nella parte mesolcinese, su quasi tutto il percorso a suo tempo previsto dal progetto. Mancano ancora da rifinire ed asfaltare un centinaio di metri a Grono, adiacenti al confine con Roveredo, e il tratto dovuto alla messa nel cassetto della completazione della “ricucitura” a Roveredo, dopo la rinuncia da parte della Alfred Müller AG. Risulta pure ritardato, si spera non fino alle calende greche a causa di ricorsi vari, il previsto prolungamento nella parte ticinese da Lumino paese fino alla fermata dello snodo intermodale TILO di Arbedo- Castione.
Uno spostamento comodo e sicuro per residenti e turisti
Soldi quindi giudicati da una larga maggioranza dei votanti ben spesi per un intervento di rigenerazione urbana che, quasi senza senza occupazione di nuovo suolo, restituisce ai cittadini aree non più utilizzate da tempo, trasformandole in un percorso adatto specialmente agli utenti ricreativi, i ciclisti della domenica, o comunque quelli che vogliono godere di una serena sgambata in bicicletta senza porsi problemi di tempi e velocità. Uno spostamento comodo e sicuro insomma tra le zone residenziali, artigianali, lavorative e gli istituti scolastici anche per i pendolari che potranno così utilizzare sempre più la bicicletta nei loro percorsi casa-lavoro o casa-scuola. Quelli con le bici da corsa invece, probabilmente mal si adattano alle piste ciclabili, di solito tengono le loro velocità preferite sui percorsi stradali consueti, perché l'uso promiscuo sportivo-ricreativo del percorso ciclabile risulta all'atto pratico poco compatibile.
Pannelli informativi lungo il percorso
Oltre all’indispensabile segnaletica lungo il percorso sono pure stati posti alcuni pannelli con immagini e brevi testi (muniti anche di codice Qr, per poter accedere alle informazioni digitalmente) per ev. fermarsi un attimo e godere di alcune notizie e immagini che ricordano il passato del territorio percorso dalla ciclopista.
Ulteriori itinerari oltre gli attuali 8 km di ciclopista
Dopo Grono si può comunque continuare lungo l’ex tracciato ferroviario non asfaltato fino a Leggia, (percorribile da pedoni e con la mountain bike) o si può proseguire la pedalata lungo la campagna sulla sponda sinistra della Moesa su strade di campagna ben asfaltate e a traffico agricolo assai ridotto verso Cama, Lostallo e Soazza. Da lì, lungo la strada cantonale, su bel fondo stradale fino a Mesocco o con la mountain bike, dopo la cascata della Buffalora, si può scegliere anche il percorso più suggestivo dell’ex tracciato ferroviario, percorso sterrato tra bei ponti in sasso e brevi gallerie, fino a Mesocco. Poi, dai 771 m. s.m. di Mesocco, con un po’ di allenamento in salita o la bici elettrica, si possono raggiungere i 1612 m. s.m. di San Bernardino e lungo la bella strada del passo omonimo i 2065 m. s.m. in cima al passo del San Bernardino, con il magnifico panorama alpino con il laghetto Moesola e l’Ospizio.
Anche Castione, da Lumino, in attesa della tratta finale, è però già facilmente raggiungibile in bici su strade di campagna poco trafficate lungo la sponda destra della Moesa o tramite mountain bike lungo il suggestivo percorso in gran parte sterrato sulla sponda sinistra della Moesa raggiungendo Arbedo.
Passati poi sul bel ponte della ex ferrovia Bellinzona - Mesocco sull’ultimo tratto del fiume Moesa tra Castione ed Arbedo, è possibile proseguire l’itinerario quasi sempre su tratti ciclopedonabili e parzialmente su stradine a bassissimo traffico verso Bellinzona, il Piano di Magadino e lungo le rive del Lago Maggiore verso Locarno.
Ora, specialmente nella Bassa Mesolcina, servono interventi anche per i sentieri montani
Ricordiamo che, anche se il progetto della ciclopista approvato dal Cantone non prevede un percorso ciclopedonale, che l'attività ricreativa più salutare è camminare o, se è possibile correre a piedi, come si è già visto fare da molti da un po’ sulla ciclopista che, con il rispetto reciproco, dovrebbe pure essere condivisibile anche con i pedoni per l’intero suo tratto. È inoltre sperabile che ci si impegni anche per gli importanti itinerari di mobilità lenta non solo sul fondovalle, ma anche lungo i numerosi sentieri montani, che in gran parte, proprio nella Bassa Mesolcina, avrebbero qua e là bisogno delle indispensabili ristrutturazioni e manutenzioni.