Il libro "GNEISS CALANCA - Storia di una metamorfosi"

L’arte dello scalpellino e poi, nel corso di oltre cento anni, l’evoluzione dell’azienda famigliare della ditta Alfredo Polti SA nell’estrazione e la lavorazione dello Gneiss Calanca in Arvigo.
04.11.2023
4 min
Lavori in una cava di pietra, con enormi blocchi di marmo ed attrezzature per l'estrazione. Sullo sfondo, una montagna e un cielo blu con nuvole.
Un libro con copertina bianca e rossa, intitolato "Gneiss Calanca" di Giulia Pedrazzini. La copertina presenta un design semplice con testo grigio e rosso. Sullo sfondo, una superficie scura mette in risalto il libro.

L’arte dello scalpellino e poi, nel corso di oltre cento anni, l’evoluzione dell’azienda famigliare della ditta Alfredo Polti SA nell’estrazione e la lavorazione dello Gneiss Calanca in Arvigo. Ciò, assieme alla storia dell’utilizzo della pietra in Val Calanca fin dall’antichità nei più svariati modi, nel libro della storica Giulia Pedrazzi, un volume di 164 pagine, ricco pure di molte fotografie e illustrazioni, edito da Salvioni Edizioni, con progettazione grafica di Massimo Prandi, presentato, su invito di Anna, Vania e Giovanni Polti, sabato 4 novembre 2023 nel moderno laboratorio della ditta antistante la cava di 11,5 ettari di superficie in Arvigo.

Tre persone sedute su una piattaforma in legno all'interno di un ambiente industriale. Due donne, una in abito scuro e l'altra con una giacca colorata, ascoltano un uomo che parla. Sullo sfondo, alcune attrezzature e attori al lavoro.
Da sin. Giulia Pedrazzi, Giovanni Polti e Anna Polti durante la presentazione del libro in Arvigo.
© Lino Succetti

Il volume contiene pure un capitolo con basi e nozioni tecniche e scientifiche della pietra estratta in Val Calanca, curato dal geologo Floriano Beffa, e uno sulla valorizzazione e gli utilizzi dello Gneiss Calanca, elaborato dall’architetto Stefano Zerbi.

 Il risultato della pubblicazione è una scrittura molto scorrevole e piacevole a leggersi, che rende omaggio, con parole, storie ed emozioni, ad una delle attività umane di maggior rilievo e impatto sul territorio in Val Calanca, intimamente legata a tre generazioni della famiglia Polti e a tutti i collaboratori che con fatica e grande competenza hanno contribuito negli anni alla fornitura di un prodotto pregiato a livello locale, nazionale e pure internazionale.

Copertina di un libro intitolato "Gneiss Calanca" di Giulia Pedrazzi. Presenta un disegno inciso su una pietra e il sottotitolo "Storia di una metamorfosi".

Il libro nasce nelle pieghe dei ricordi di oltre un secolo fa, quando, nel 1920, Giovanni Polti (1892- 1957), scalpellino itinerante per tradizione familiare, proveniente da Schignano nella Valle d’Intelvi, iniziò le prime attività estrattive e di lavorazione della pietra in prossimità del paese di Arvigo.

 

Una tavola di lavoro in pietra grigia con vari attrezzi disposti ordinatamente, tra cui martelli, scalpelli e un trapano. Sullo sfondo si intravedono scaffali e pareti in un ambiente di laboratorio.

Pedrazzi nei capitoli centrali del volume “La famiglia Polti: da scalpellini itineranti a cavisti imprenditori” e in “Macchinari che arrivano, scalpellini che restano” ci fornisce poi le varie collocazioni temporali quando entrarono in ditta i figli di Giovanni, Alfredo (1922- 2000) e Lino (1923-2009), che nel 1950 fondarono a Grono un laboratorio per la lavorazione meccanica del sasso nei pressi della ferrovia BM, rimasto in attività fino all’inizio degli anni Settanta. Nel 1954, Lino Polti avviò in Arvigo una sua attività vicina alla cava del padre, diventata quest’ultima, dal 1960, la ditta di Alfredo Polti, del noto Fredy, imprenditore e politico, coadiuvato dalla preziosa collaborazione amministrativa dalla moglie Anna e assecondati poi dal 1979 dalla figlia Vania nella direzione amministrativa e dal figlio Giovanni dal 1990 nella direzione tecnica.

Un artigiano colpisce una pietra con un martello mentre un giovane osserva. Entrambi si trovano in un evento all'aperto, con bancali e uno stand sullo sfondo.
La lavorazione artigianale della pietra fatta nei laboratori della AlfredoPolti SA da provetti scalpellini, tagliapietre e scultori qui in una presentazione a Lostallo durante “Mestée in Vall”, l‘importante vetrina delle professioni per la gioventù moesana.
© Lino Succetti

Alla fine degli anni ‘60 – inizio degli anni ‘70, quando la lavorazione della pietra era ancora eseguita in massima parte a mano, le ditte dei fratelli Polti hanno impiegato fino a oltre 100 operai, per la maggior parte di origine straniera. La manodopera, principalmente italiana, conosceva già l’attività in cava. Negli anni ‘70 giunsero poi gli operai turchi, anche loro profondi conoscitori della lavorazione della pietra. Oggigiorno sono impiegati in ditta 34 operai, in prevalenza italiani, spagnoli e portoghesi, per un’estrazione di circa circa 18’000 m3 di Gneiss all’anno e trasporto di blocchi fino a 30-35 tonnellate e relativa lavorazione e riutilizzo al 100% del materiale negli ampi laboratori antistanti la cava.

Lavori in una cava di pietra, con enormi blocchi di marmo ed attrezzature per l'estrazione. Sullo sfondo, una montagna e un cielo blu con nuvole.

Come ben documentato in "GNEISS CALANCA - Storia di una metamorfosi" e pure sul sito web della ditta, grazie alla formazione continua e ad un’infrastruttura moderna, l’azienda familiare, giunta alla terza generazione in Val Calanca e alla quinta generazione a partire dagli antenati dalla Valle d’Intelvi, continua con i suoi collaboratori la strada tracciata dal nonno, rimanendo un vero e proprio artigianato con la pietra ancora in gran parte lavorata a mano nelle diverse fasi di laboratorio da provetti scalpellini, tagliapietre, scultori e operatori, una pregiata attività di nicchia che sa resistere alla concorrenza e dà lustro e risalto all’apprezzato Gneiss Calanca nelle varie sfaccettature edilizie, dalla costruzione di tetti e facciate, pavimenti e scale, arredamenti interni e costruzioni varie per giardini e piazze.

Pietra grigia a forma irregolare con un incavo riempito d'acqua, circondata da lastre di pietra in background.