Dopo il primo appuntamento nel 2023 con la mostra Castello di Mesocco: leggere i muri, seguito da Leggere… gli spazi, il Mastio e la rocca nel 2024, domenica 21 set. 2025 c’è stata la presentazione Castello di Mesocco: leggere…le vicende, proposte e curate dal Centro culturale di Mesocco - Soazza - Lostallo in collaborazione con il Comune di Mesocco, il servizio Archeologico e il Servizio monumenti del Canton Grigioni e con il supporto dell’Archivio a Marca.
L’ intento principale degli appuntamenti del prossimo anno in vista del cinquecentesimo anniversario dello smantellamento della fortezza trivulziana nel 1526, è quello, come spiegato dagli organizzatori, di ridestare l’attenzione della popolazione, del pubblico e degli studiosi per il castello in quanto monumento e documento, proponendo in questo terzo incontro interessanti “riflessioni sulle vicende che hanno portato Gian Giacomo Trivulzio ad acquistare il castello e la signoria sulla valle, su come si è svolto l’assedio al castello nel 1483, quali sviluppi nel cruciale quarantennio 1480 e il 1520 hanno segnato la trasformazione del castello medievale in imprendibile fortezza rinascimentale e su chi sono stati gli artefici che hanno saputo conferire alla fortezza l’aspetto armonioso che si avverte nelle meticolose ricostruzioni virtuali elaborate per il nuovo sito da Niccolò Federici ” .
Quello di Mesocco, come si sa, è un complesso che in quanto a tematiche e documentazione ha offerto e continua a offrire spunti interessanti a più sfere di ricercatori. Nell’intento di favorire l’accesso alle informazioni base l’Archivio regionale a Marca di Mesocco, in contemporanea e di concerto con gli appuntamenti per il cinquecentesimo anniversario dello smantellamento del castello, distruzione non per mano nemica, come si può pensare, ma per conto delle Tre Leghe, che temevano che questa fortezza potesse cadere in mano a potenziali nemici (il Ducato di Milano) ed usata a loro svantaggio, ha avviato l’allestimento di un fondo Castello di Mesocco che si propone di raccogliere e conservare la documentazione essenziale riguardo l’area castellana. Per maggiore chiarezza è infatti utile citare alcune congiunture storiche che conferiscono alle rovine e al loro passato effettivo carattere di unicità. Ricordiamo che la documentazione inerente il castello è notevole sia nel numero che nei contenuti, alcuni anche un po’ idealizzati, specialmente a partire dal 1200 e riguardano sia la storia del castello stesso, sia quella della Regione.
L’appuntamento 2025 di Mesocco, in attesa di quello del 2026 per sottolineare il cinquecentesimo della distruzione del castello, è stato introdotto dalla esibizione con canti e balletti del Gruppo Canzoni e Costumi Ticinesi, seguito dai saluti di Padre Marco Flecchia, copresidente del Centro culturale e di Mattia Ciocco, sindaco di Mesocco.
Dopo un giro di osservazione dello stato attuale delle mura e delle torri con Luigi Corfù, delegato al progetto, nel capannone sono poi proseguiti gli interventi di Niccolò Federici, addetto ad una ricostruzione digitale tridimensionale delle varie epoche di costruzione del castello, Marino Viganò, noto storico, archivista e studioso specializzato nella famiglia Trivulzio e in particolare nella figura di Gian Giacomo Trivulzio detto “il Magno”, Warakorn Luisoni per la realizzazione del sito tuttora in fase di elaborazione www.ilcastellodimesocco.ch e Luigi Corfù sulla figura di Gaspare del Negro o del Nigro, noto e influente avvocato e notaio della degagna di Andergia a Mesocco, figura storica che secondo alcune versioni nel corso di tensioni con il Trivulzio, sarebbe stato catturato e imprigionato nel castello e poi ucciso dando probabilmente lo spunto al mito del Cancelliere mesolcinese “Gaspare Boelini” gettato (“defenestrato”) dalla torre del castello, probabilmente una trasformazione, mito o trasposizione popolare della vicenda di Gaspare del Negro.
Alcune immagini del castello nel secolo scorso: