Comunicato Stampa
Durante la sessione di giugno del Gran Consiglio, un gruppo trasversale composto da 45 parlamentari ha depositato un incarico volto a dare ulteriore impulso all’attuazione della politica linguistica nei Grigioni. Pur riconoscendo i progressi compiuti dal Governo – testimoniati dalle 80 misure contenute nel catalogo cantonale per la promozione delle lingue – i firmatari hanno chiesto al Governo un ulteriore passo avanti: l’elaborazione di linee guida vincolanti per tutti gli uffici, una strategia chiara per il reclutamento del personale in tutte le regioni e comunità linguistiche, il potenziamento dei servizi di traduzione e un rafforzamento delle competenze linguistiche all’interno dell’amministrazione cantonale.
Il Governo ha proposto al Parlamento di accogliere l’incarico, illustrando alcune misure già avviate o previste: la rielaborazione del sito web cantonale (completamente trilingue entro la fine del 2026), il rafforzamento del servizio traduzioni e la definizione di una nuova strategia sul personale, che intende migliorare le competenze linguistiche interne, promuovere la decentralizzazione dei posti di lavoro e rivedere l’intero processo di assunzione.
Durante la discussione dell’incarico tenutasi ieri, è emersa con forza l’esigenza di affrontare la questione con pragmatismo e determinazione, valorizzando anche una maggiore delocalizzazione dell’amministrazione e promuovendo una visione del plurilinguismo come autentico valore aggiunto del nostro Cantone, in grado di far sentire tutti i cittadini pienamente riconosciuti e di pari dignità.
La Pro Grigioni Italiano, che ha avuto più volte modo di confrontarsi su questo tema con la Deputazione grigionitaliana in qualità di consulente (cfr. qui e qui), condivide pienamente la necessità di definire orientamenti e procedure comuni per tutti gli uffici. Tra le priorità: una comunicazione ufficiale simultanea in tutte le lingue cantonali e un reclutamento del personale che valorizzi le competenze linguistiche come requisito essenziale, al fine di garantire a tutte le comunità linguistiche pari accesso ai servizi cantonali e uguali opportunità di partecipazione ai concorsi pubblici.
La nuova strategia sul personale rappresenta un’occasione cruciale per ripensare l’attuale assetto e dare forma a un nuovo paradigma in cui la conoscenza delle lingue cantonali sia riconosciuta come competenza fondamentale, al pari degli altri requisiti professionali. Per raggiungere questi obiettivi, è necessario agire in modo strutturato e pragmatico. Tra le azioni suggerite: una mappatura delle competenze linguistiche presenti nell’amministrazione, un confronto tra i bandi di concorso e i tassi di candidatura e assunzione di italofoni e romanciofoni, nonché la pianificazione di misure mirate – come corsi di lingua adatti alle funzioni specifiche, adeguamento dei bandi di concorso e delocalizzazione dei posti di lavoro. Fondamentale sarà anche la definizione di obiettivi chiari e misurabili, in particolare riguardo alle competenze linguistiche richieste per ogni funzione.
Auspichiamo che l’incarico appena accettato dal legislativo e l’attuazione concreta delle misure proposte possa favorire un aumento significativo della presenza di personale italofono e romanciofono a tutti i livelli, contribuendo al contempo a rafforzare l’intera amministrazione cantonale, rendendola più rappresentativa.
Il forte sostegno parlamentare all’incarico e l’adesione dell’esecutivo alle misure proposte sono il miglior presupposto per intervenire sulle questioni aperte. L’obiettivo non è solo adempiere al principio di parità linguistica sancito dalla legge, ma anche valorizzare in modo concreto tutte le identità culturali e linguistiche presenti nei Grigioni, garantendo continuità nell’impegno per un’amministrazione cantonale davvero trilingue.
La Pgi continuerà a seguire da vicino l’evoluzione delle misure previste, facendosi portavoce di proposte utili al raggiungimento di una più equa rappresentanza linguistica e di un autentico trilinguismo istituzionale.
Consiglio direttivo Pgi