Terminata in Val Calanca la tappa regina del Tour de Suisse

Tour de Suisse in Santa Maria in Calanca del 19 giugno 2025 con passaggio della “Route 26 della Calanca” . Tanta gente lungo l'impegnativo percorso.
20.06.2025
3 min
Ciclisti in gara su una strada in salita, circondati da alberi verdi e seguiti da veicoli. Uno dei ciclisti indossa una maglia rosa.
La testa della corsa circa a metà della prima salita sulla “Route 26 della Calanca”   da Grono a Castaneda.
© foto Lino Succetti

 

Gruppo di ciclisti in gara su una strada sterrata circondata da alberi. Alcuni spettatori osservano dalla sinistra. I ciclisti indossano varie maglie da competizione.
© foto Lino Succetti

Giovedì 19 giugno il Tour de Suisse è giunto, al termine della 5ª tappa, a Santa Maria, in Valle Calanca. È stata la regina delle tappe di questa edizione del Tour: 184,5 chilometri da La Punt in Engadina, con oltre 4000 metri di dislivello e due passi alpini, il Julier e il San Bernardino. Poi la discesa velocissima in Val Mesolcina per giungere a Grono con l’inizio dell’impegnativo circuito finale con la doppia ascesa verso Castaneda e l’arrivo in Santa Maria al fotofinish tra Oscar Onley e Joao Almeida. Il britannico ha battuto il portoghese in volata, terzo Gall. Nel giorno dell’inaugurazione del memoriale in onore di Gino Mäder sull’Albula, è cambiata anche la classifica generale. La maglia gialla è passata dalle spalle di Romain Grégoire, in difficoltà nel finale, a quelle di Kévin Vauquelin, oggi quarto, che ora conduce la corsa con 29” su Alaphilippe e 39” su Almeida.

Un ciclista professionista scende un tratto in discesa, mentre alcune persone applaudono lungo il percorso immerso nella natura verde.
Il secondo passaggio sulla “Route 26 della Calanca”  con in testa alla corsa il britannico Oscar Onley scattato per primo ma poi raggiunto qualche centinaio di metri dopo dal portoghese Joao Almeida. I due hanno poi inscenato un gran duello fino alla linea del traguardo, dove il fotofinish ha premiato di pochissimo l’atleta britannico.
© foto Lino Succetti

Da notare che, grazie anche alle ottime condizioni metereologiche, gli spettatori accorsi in gran numero lungo il tracciato hanno potuto ammirare dal vivo l’arrampicata finale, avvenimento pure trasmesso in diretta a partire dal suggestivo passaggio sul San Bernardino sui canali televisivi nazionali.

 Sono stati moltissimi  gli  spettatori saliti in bici o a piedi lungo la più dura e la più attesa scalata nella quale si incontrano 26 tornanti dal nucleo di Nadro (appena sopra Grono) a Castaneda (4,5 km al 9,8%, con tratti al 20%), ora strada forestale sistemata e pavimentata in cemento negli scorsi anni. Strada inaugurata nel 1830 e rimasta fino al 1964  la vecchia strada che da Grono portava in Val Calanca, prima della costruzione della nuova strada sulla sponda destra della valle, discesa dai corridori dopo il primo passaggio in Castaneda verso Roveredo. Dopo il tratto sul fondovalle tra Roveredo e Leggia, la carovana per il finale di tappa ha imboccato per la seconda volta gli impegnativi 26 tornanti (la “Route 26 della Calanca”  denominata per l’evento sportivo dal grafico Lulo Tognola) da Grono verso Castaneda, completati con l’arrivo ai 955 m.s.m. in Santa Maria, situata sul bel terrazzo panoramico, con la chiesa la chiesa caratterizzata dalla compresenza di stili diversi già documentata nel 1219 e la sovrastante torre medioevale a pianta pentagonale. 

 L’arrivo della tappa del Tour de Suisse del Tour de Suisse, con un grande impegno organizzativo, ha rappresentato un evento mediatico molto importante e un'ottima opportunità di promozione e una bella vetrina turistica per la Mesolcina e la Calanca.

Un gruppo di ciclisti su una strada in salita, circondati da un ambiente verde. Alcuni indossano caschi colorati, in particolare rosa e azzurro. La strada è angusta e contornata da una balconata di legno.
I due passaggi lungo la “Route 26” da Grono a Castaneda e poi a Santa Maria hanno messo a dura prova i corridori.
© foto Lino Succetti