di Elisa Lovaldi
Pubblichiamo la lettera di una ragazza che ha partecipato ad una gita a Roma, dal 2 al 6 aprile, organizzata dal catechista Lucio Fieni per la pastorale giovanile del Moesano. I partecipanti, 55 tra ragazze e ragazzi, hanno avuto la possibilità di farsi fotografare con il Papa, grazie all’interessamento del nostro corregionale Max Albrecht, in servizio quale Guardia Svizzera nelle Città del Vaticano.
“Martedì due aprile è iniziato il nostro viaggio. Alle cinque di mattina eravamo tutti pronti sul bus, che ci avrebbe portato nella favolosa Roma.
Durante il viaggio di andata, abbiamo avuto la possibilità di fermarci e visitare la città di Arezzo. Siamo stati catapultati nel film di Roberto Begnini, dove abbiamo visto la biblioteca e la piazza presenti nel capolavoro cinematografico.
Dopo la pausa pranzo, abbiamo ripreso il nostro viaggio, sempre più vicini alla meta.
Roma ci ha accolto con la sua cultura storica, culinaria e le sue immense avventure.
Quando ripenso a Roma, un sorriso non può che riaccendersi sul mio volto. Le esperienze che abbiamo vissuto là, sono quelle a cui penserò con un gran piacere. L’incontro con il papa è senz’altro tra questi. L’essere a pochi passi con un personaggio così importante e anche di buon cuore, è stato a dir poco emozionante. Alcuni fortunati, presenti nel gruppo, hanno addirittura avuto la fortuna di stringergli la mano. Posso ancora ricordare i salti di gioia di alcuni di questi.
Il giorno dopo, è stato ancor più bello: abbiamo avuto l’occasione di poter vedere la ricchezza delle opere darte all’interno della città: la fontana di Trevi, il Pantehon, il Colosseo, i musei Vaticani e tanto altro.
Ovviamente, abbiamo anche avuto il tempo di girare spensierati per la città e stare in compagnia.
Durante il viaggio di ritorno, abbiamo fatto una sosta ad Orvieto e abbiamo ammirato e ascoltato la storia del miracolo, racchiusa nel bellissimo Duomo.
Roma è stato uno dei viaggi più affascinanti e memorabili che abbiamo fatto, ci permette di concludere la scuola in bellezza. Le risate, le visite e alcuni discorsi avvenuti tra di noi, saranno sempre permanenti nei miei ricordi.
Dobbiamo tutti ringraziare colui e coloro che ci ha permesso di vivere questa esperienza, che non ci lascerà mai.”
