Saluto del Presidente della Regione Moesa Gianpiero Raveglia

Serata pubblica sulla fine delle concessioni degli impianti idroelettrici nella Regione Moesa: prospettive e opportunità

Gentili signore, egregi signori,

onorevole Consigliera di Stato Carmelia Maissen,

stimate autorità, stimati rappresentanti del Cantone,

care e cari astanti,

è con particolare piacere che oggi porto il saluto della Regione Moesa, in occasione di questa importante serata informativa sul tema delle concessioni idroelettriche nella Regione Moesa e in particolare della loro fine, che interverrà gradualmente negli anni che vanno dal 2028 al 2044.

Dopo la sua recente elezione a Consigliera di Stato, l’On. Cornelia Maissen si è presa particolarmente a cuore il tema della fine delle concessioni idroelettriche nei Grigioni.

Giovedì 30 novembre 2023 il Dipartimento da lei diretto ha in particolare organizzato un incontro a Thusis tra i rappresentati di varie regioni del Cantone sul tema dello “Scambio di esperienze con i comuni concedenti in merito alla riversione degli impianti idroelettrici”, incontro che ha permesso un utile scambio di opinioni tra i vari comuni e regioni del Cantone che sono già confrontati con questo tema.

Questa serata informativa è la continuazione a livello di Regione Moesa di questo primo incontro.

In Mesolcina e Calanca il tema delle riversioni è divenuto caldo negli ultimi anni nell’imminenza della scadenza della concessione Calancasca.

Lo scorso anno i Comuni concedenti interessati (Buseno, Castaneda, Grono e Roveredo), dopo una approfondita preparazione attuata nell’ambito di un gruppo di lavoro misto tra Cantone e Comuni, hanno finalmente votato in marzo per esercitare il diritto di riversione. Le votazioni per urna a Roveredo e a Grono sono avvenute il 12 marzo 2023 e hanno dato un esito netto a favore dell’esercizio del diritto di riversione. Lo stesso è avvenuto nelle assemblee comunali di Buseno e Castaneda. Con risoluzione del 14 marzo 2023 il Governo cantonale ha deciso a sua volta di esercitare il diritto di riversione e di autorizzare quindi l’elaborazione di un progetto di nuova concessione.

La dichiarazione formale di esercizio del diritto di riversione è stata inoltrata alla società concessionaria Calancasca SA il 12 giugno 2023, rispettando ampiamente il termine di cinque anni prima della scadenza (29 dicembre 2023), per la scadenza che avverrà il 29 dicembre 2028.

Si tratta di una data molto importante per la nostra Regione, poiché è la prima volta che quattro comuni calanchini e mesolcinesi (con il Cantone) potranno ridiventare pienamente protagonisti del destino delle loro acque, sfruttabili come forza idrica.

Con l’esercizio del diritto di riversione avvenuto nel marzo 2023, per i quattro comuni concedenti e il Cantone è iniziata una seconda fase che dovrà portare a una nuova concessione, nella quale la partecipazione del Cantone e dei Comuni dovrà essere maggioritaria (in principio dell’80 %), come prefigurato nella strategia cantonale sulla forza idrica 2022-2050 votata nel Gran Consiglio grigione nel febbraio 2022.

Se la concessione della Calancasca è la prima a scadere, bisognerà attendere fino al 2038 (10 anni dopo) perché scada la prima concessione ELIN (quella della centrale di Lostallo), mentre solo nel 2044 scadranno le altre due concessioni ELIN (quelle della centrale di Grono e della diga di Roggiasca).

Infine, tra queste due date del 2038 e del 2044 vi sarà la scadenza delle concessioni accordate alle Officine Idroelettriche di Mesolcina SA (OIM), che prenderanno fine nel 2041 (impianto di Ara/Soazza), nel 2042 (impianto di Isola) e nel 2043 (impianto di Valbella/Rossa).

L’epopea idroelettrica moesana non è però iniziata con queste concessioni idroelettriche, bensì nel 1907 con la costruzione della centrale di Cebbia a Mesocco, legata alla messa in esercizio della linea ferroviaria Bellinzona-Mesocco (BM). Si trattava di un impianto, dismesso nel 1961, che produceva circa 11 milioni di kWh e che captava le acque della Moesa a Pian San Giacomo.

Il primo vero impianto importante nelle due valli di Mesolcina e Calanca è però quello della Calancasca. Le concessioni erano state rilasciate inizialmente nel 1918 (Comuni di Buseno, Castaneda e Grono) e nel 1919 (Comune di Roveredo) alla Società Anonima per l’Industria dell’Alluminio di Neuhausen, ma è solo il 29 dicembre 1948 che il Governo cantonale (chiamato ancora “Piccolo Consiglio”) approvava definitivamente le concessioni, dopo che esse furono trasferite al nuovo “Sindacato Calancasca” (formato da Electrowatt, Credito Svizzero, Centralschweizerische Kraftwerken AG e Kraftwerk Laufenburg”). I lavori di costruzione iniziavano nel 1949 e gli impianti della Calancasca entravano poi in servizio nel 1951. Nel 1949 su iniziativa della Electrowatt AG di Zurigo veniva fondata la Calancasca SA, che aveva assunto le concessioni e la gestione degli impianti.

Negli anni successivi la Electrowatt AG si fece promotrice di altri impianti nella nostra Regione che sono poi confluiti nella concessione accordata alle OIM (per il tramite iniziale della Calancasca SA). Questa concessione coinvolgeva ben 18 Comuni di Mesolcina e Calanca. Dopo le votazioni nei Comuni, le concessioni furono poi approvate dal Cantone negli anni 1956 e 1957. La costituzione delle Officine Idroelettriche di Mesolcina SA, con sede a Mesocco, avvenne il 7 giugno 1957. Il Cantone dei Grigioni vi aveva una partecipazione minoritaria del 10 % e ancora minore (2 %) era la partecipazione dei Comuni concedenti.

La costruzione degli impianti OIM iniziò nell’estate 1957 e la loro messa in esercizio avvenne tra il 1961 e il 1963.

Artisticamente e storicamente abbiamo la fortuna che la costruzione degli impianti OIM fu ben documentata dal fotografo (e artista) Antonio Rieser.

Un altro capitolo importante della epopea idroelettrica del Moesano è legata alla storia industriale della Bassa Mesolcina, per l’impianto siderurgico della Valmoesa a San Vittore. Il 21 luglio 1956 i comuni di Soazza e Lostallo (concessione 1 per la centrale di Lostallo) e quelli di Cama, Leggia e Grono (concessione 2 per la centrale di Grono) conferivano il diritto di sfruttare le loro acque alla Monteforno SA di Giornico/Bodio. Il 28 agosto 1961 si aggiungeva la concessione dei Comuni di Roveredo e San Vittore a favore della Elettricità Industriale SA (ELIN) per lo sfruttamento del bacino imbrifero superiore della Val Traversagna (concessione 3 per la centrale di Grono). Nel 1958/1959 vi fu dapprima la messa in esercizio della centrale di Lostallo e nel 1965/1966 la messa in esercizio della centrale di Grono. La chiusura della Valmoesa SA portò a una trattativa tra la Von Roll (divenuta nel frattempo proprietaria della ELIN) e i comuni concedenti, nell’intento di modificare la clausola delle concessioni che obbligava a consumare un terzo della energia prodotta per una industria in Valle Mesolcina, in particolare a San Vittore (Valmoesa SA) (art. 26). L’accordo raggiunto con i Comuni il 19 dicembre 1988 fu che si rinunciava a questa clausola, sostituendola con una nuova che garantiva ai Comuni concedenti una partecipazione al 15 % delle azioni e l’obbligo di creare dei posti di lavoro nell’era industriale di San Vittore. Nel 2002 un ulteriore accordo con la Von Roll e la NOK/Axpo Hydro (che subentrava nelle concessioni) portò a un accrescimento dell’azionariato dei Comuni concedenti dal 15 al 30 % (diritto di prelazione e di opzione).

Gli impianti idroelettrici, oltre a essere un importante fattore economico e di economia energetica, ancora più attuale in questi ultimi anni, hanno anche un loro valore ingegneristico e di “archeologia industriale”. La diga a doppio arco della Roggiasca è per esempio una importante opera ingegneristica dell’ing. Giovanni Lombardi, che era una autorità a livello mondiale in questo campo.

I laghi alpini a scopo idroelettrico, pur con il loro regime idrico mutevole, sono spesso anche un importante elemento paesaggistico, come è il caso in particolare a San Bernardino per il lago Isola.

In questa epopea degli impianti idroelettrici non vanno poi dimenticate le vittime del lavoro legate allo loro costruzione.

Per esempio per la costruzione degli impianti ELIN con la diga della Roggiasca e i canali adduttori vi furono almeno otto vittime, di cui cinque nel tragico incidente in Val Grono del 4 settembre 1962.

Le sfide per il futuro nel campo degli impianti idroelettrici sono molteplici e il caso della fine della concessione della Calancasca sarà un ottimo campo di prova per acquisire esperienze utili per i Comuni e il Cantone.

Diamo quindi la parola agli oratori della serata, che qui ringrazio, per presentare opportunità e sfide per i comuni legate alla fine delle concessioni idroelettriche.

Grazie a tutte e tutti voi per essere intervenuti numerosi a questa serata informativa.

Gianpiero Raveglia, Presidente della Regione Moesa

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