Interpellanza parlamentare sulla censura dei social media: la libertà di espressione in pericolo?

È stata depositata l’interpellanza 24.3546 dal Consigliere nazionale Paolo Pamini, firmata da 19 altri deputati del gruppo UDC in Consiglio nazionale. Le domande contenute nell’interpellanza sono rivolte al Consiglio federale e mirano a chiarire aspetti cruciali relativi alla libertà di espressione e alla censura sui social media in Svizzera.

L’interpellanza affronta i seguenti punti salienti:

  1. La compatibilità della rimozione di contenuti multimediali da parte di piattaforme internazionali di social media (come YouTube, Google, Facebook, TikTok, Twitter) con gli articoli 16 e 17 della Costituzione federale svizzera, in particolare riguardo alla libertà di opinione e di informazione e al divieto di censura.
  2. L’esistenza di basi legali esplicite in Svizzera che permettano alle piattaforme internazionali di rimuovere contenuti multimediali per utenti o autori residenti in Svizzera.
  3. Le misure di protezione speciali in Svizzera per garantire che il dibattito politico rimanga libero e aperto, specialmente per contenuti creati da partiti politici o nell’ambito della formazione dell’opinione pubblica su temi politici.
  4. La competenza unica delle autorità svizzere (come il Ministero pubblico federale e i Ministeri pubblici cantonali) nella rimozione di contenuti multimediali in casi, per esempio, di reati di diffamazione, senza la possibilità che altri organi pubblici o privati si sostituiscano ad essi.
  5. Le possibili sanzioni (spegnimento o multa monetaria) contro le piattaforme internazionali di social media in caso di restrizioni dei diritti fondamentali per utenti residenti in Svizzera.
  6. L’applicazione degli stessi principi alle piattaforme di social media svizzere e le eventuali differenze a seconda della residenza del proprietario della piattaforma o della posizione dell’infrastruttura IT.

Il tema della libertà di espressione e informazione sui social media sta diventando sempre più rilevante a causa di numerosi casi documentati di censura sperimentati da autori svizzeri di contenuti politici. Questo fenomeno è stato osservato anche nel caso di pubblicazione di estratti di dibattiti televisivi pubblici o di conferenze stampa di partiti politici. Inoltre, l’8 marzo 2023, il Consigliere nazionale socialista Jon Pult ha proposto con la mozione 23.3068 l’introduzione in Svizzera di un Digital Service Act simile a quello europeo. Tale atto, pur volto a combattere le fake news, potrebbe aumentare il rischio di censura. Il testo della mozione recita infatti: «Il Consiglio federale è incaricato di proporre le necessarie modifiche di legge per attuare anche in Svizzera gli obiettivi fondamentali della trasparenza e della responsabilità contenuti nel Digital Services Act (DSA) europeo, provvedendo a garantire la massima compatibilità possibile con il diritto europeo e le condizioni necessarie per un’efficace applicazione del diritto.» Pertanto, il tema della libertà di opinione e di informazione online in Svizzera sarà centrale nei mesi e negli anni futuri.

L’interpellanza 24.3546, formalmente depositata da Paolo Pamini in tedesco per facilitare il coinvolgimento dei colleghi deputati di altri cantoni che l’hanno sottoscritta, è stata originariamente scritta in Ticino con la collaborazione di vari cittadini nel contesto del Ginnasio liberalconservatore di AreaLiberale. Questo consesso si riunisce quattro volte l’anno per discutere temi politici di attualità e produrre atti parlamentari, portando così i cittadini nel parlamento e il parlamento tra i cittadini.

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