Giovanna Bonny: sorriso, accoglienza, bontà

Non si poteva non aver simpatia per Giovanna. Entravi nel suo ristorante di Monticello o la incontravi, il suo sorriso buono era immediato. E immediate erano le sue parole gentili. Una persona che ti accoglieva nel vero senso della parola, che ti dava dal primo momento la sua attenzione. Si capiva che quel suo tratto gentile e partecipativo non era solo frutto dei molti anni di lavoro nella ristorazione ma era innato in lei, faceva parte della sua persona. Tanto era naturale, spontaneo e autentico.

Veramente tanti gli anni trascorsi da Giovanna lavorando nel suo locale, semplice e caratteristico della frazione di Monticello dove lei cucinava autentici manicaretti. Lei che aveva incominciato a gestire il ristorante con il padre, vi doveva poi trascorrere ben 66 anni. Nata Giovanna il 4 giugno del 1939, cresceva infatti con il padre oriundo del Canton Vaud – regione alla quale Giovanna è stata sempre molto legata – e la madre che proveniva dal limitrofo comune di Lumino. Accompagnata nella sua crescita da due fratelli e dalla sorella Ida che le era molto affezionata e spesso in sua compagnia.

Che Giovanna con il suo ristorante, il suo camino e la sua terrazza, con i suoi fedeli avventori sia stata una presenza importante nella frazione di Monticello e nei dintorni, l’abbiamo capito soprattutto quando siamo giunti davanti alla terrazza vuota, alla porta chiusa. Cosa avvenuta in concomitanza con l’arrivo del Covid. Questo stato si era prolungato nel tempo e, lo scorso 6 agosto, Giovanna ci lasciava per sempre, rattristandoci molto. Sapendo però che la sua vita era stata sempre, e fino all’ultimo momento, confortata dalla presenza della figlia Pascale e dalla sua bella famiglia. A Pascale, a suo marito Ivan e ai figli Sharon e Alan che hanno circondato Giovanna di tanto affetto, vada un pensiero accorato e di conforto.

Nicoletta Noi-Togni

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