Dedicato alle mamme, nonne e…bisnonne

di Nicoletta Noi-Togni

Si avvicina la festa della mamma e mi ritrovo a fantasticare su questi tre nomi che, tutti e tre, racchiudono un mondo di emozioni, con un denominatore comune ma con implicazioni diverse. Se il denominatore comune può essere ravvisato nell’amore, le implicazioni sono dettate dalla diversità del ruolo e dalla pratica che ne consegue.

Mamma “sembra” semplice, in quanto ovvio, scontato il tuo ruolo e compito. Ma non cosa provi. Accanto alla felicità, all’incredulità di quel mistero, di un accadimento stupefacente, c’è lo smarrimento di quel momento nel quale per la prima volta ti mettono il piccolo corpo tiepido tra le braccia e tu capisci che la tua vita non sarà mai più la stessa. C’è per la prima volta il peso di una responsabilità solo tua ma che non riesce a diminuire il bello dell’essere mamma.

Nonna è più “tortuoso”. Dopo l’attesa, più trepidante della tua attesa di un tempo, il bello euforico, le lacrime di gioia che non puoi trattenere, eccoti precipitata in un mondo tuo ma non tuo. Non sai bene che posto hai, devi dire o non dire, intervenire o no. Sicuro è che quando ti chiamano ti precipiti. Sei pronta a tutto, alle attese con piccoli urlanti che non sai sempre bene come trattare. Almeno una volta il ciuccio intinto nel miele qualcosa risolveva. Nel contemporaneo però se lo fai – o solo lo pensi – arrischi di essere bandita per sempre dal sacro luogo della cura di un moderno bebè. E, se osi manifestare paura, i cari genitori si scandalizzano. Cosa sarà mai accudire un neonato o un bimbo con la febbre nella loro assenza. E tu nonna resti li a segnarti tutti i numeri d’emergenza e ad avvicinarti a culle e lettini come se ci fossero dentro, invece che bimbi, bombe pronte a scoppiare. Però lo fai e sei felice quando torni a casa.

Bisnonna, succede anche questo perché la vita si è allungata e quando succede è meraviglioso. Non finisci di sognare quel bimbo o bimba che perpetueranno qualcosa di te sulla terra e non renderanno la tua vita inutile. Sogni serenamente ma ti metti comoda. Non avranno più bisogno di te. Puoi guardare e riguardare i video che i neogenitori, più gentili dei loro padri, ti inviano regolarmente senza preoccuparti. Stavolta è veramente solo bello. Non cosi va ai nonni. Che, chiamati in causa, corrono affannati da Coira a Zurigo e a fine giornata si trascinano a casa e seppur radiosi ti chiedono come mai la vita da nonni è cosi faticosa. Al che non posso trattenere un sorriso di malvagia soddisfazione.

Mamma resta comunque il nome della tua vita, quello che ti segue dall’inizio alla fine, quello che senti tuo e non potrai mai dimenticare, quello che sa sempre farti sussultare, piangere o sorridere.

Nicoletta Noi-Togni

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