La Messa “Missa Pacis” di Vittore Veneziani del giugno 1945 “preziosa gemma” rinasce per i 500 anni delle Tre Leghe

Nell’ambito dei festeggiamenti per i 500 anni delle Tre Leghe retiche, organizzati a Roveredo e San Vittore, giovedì 1° agosto 2024 sarà eseguita durante la Messa solenne delle 10.00 nella Collegiata di San Vittore la Messa a quattro voci miste che il Maestro Vittore Veneziani compose mentre era ospitato nella Casa di Cura Immacolata durante la Seconda guerra mondiale.

La Messa, dedicata alla Corale mista Santa Cecilia di Roveredo, fu composta da Veneziani dal 20 maggio al 5 giugno 1945, ovvero 79 anni fa, nell’approssimarsi della fine definitiva della guerra, quale segno di riconoscenza a Roveredo per l’ospitalità avuta quale profugo nel periodo da inizio marzo 1944 al 17 luglio 1945. Quel giorno Veneziani faceva rientro a Milano per riprendere la direzione dei cori del Teatro alla Scala, dopo l’esilio in Svizzera che era iniziato il 21 febbraio 1944, a seguito di una rocambolesca fuga con il fratello maggiore Riccardo passando il confine in prossimità del Monte Bisbino, per approdare a Bruzella in Valle di Muggio.

Vittore Veneziani, che è considerato il maggiore direttore di cori italiano del Novecento (“Il Toscanini dei Cori”), fu chiamato a dirigere i cori della Scala nel 1921 da Arturo Toscanini stesso, al momento in cui la Scala fu trasformata in Ente autonomo. Egli mantenne la direzione dei cori fino all’autunno 1938, anno in cui fu obbligato a dimissionare a seguito dell’emanazione delle leggi razziali fasciste, siccome di origine ebraica.

Dopo le persecuzioni nazifasciste che hanno fatto seguito all’armistizio dell’8 settembre 1943, la sua posizione divenne sempre più precaria e, dopo alcuni tentennamenti, si decise per la fuga in Svizzera assieme all’amato fratello Riccardo, che era professore ragioniere a Ferrara. La moglie di Vittore Veneziani, Clinia Scaroni, essendo cattolica, poté invece restare a Milano.

Vittore Veneziani (al centro) attorniato dalle e dai coristi della Corale di Roveredo. Tra i dirigenti si riconoscono l’avv. dr. Ettore Tenchio, Don Riccardo Ludwa, Paolo Taddei sen. e il Mo. Giovanni Cattaneo. Sagrato della Chiesa della Madonna del Ponte Chiuso, maggio 1945.

Arrivato a Roveredo a inizio marzo 1944, Vittore Veneziani, che aveva la musica corale che ribolliva nel sangue, si diede subito da fare per avere una occupazione musicale. Fu aiutato in questo dall’allora parroco di Roveredo Don Riccardo Ludwa, ma anche da Carlo Bonalini che aveva degli agganci a Bellinzona. Al Ricovero Immacolata Veneziani iniziò subito a istruire la corale delle “giovinette” di quell’istituto. Tramite Don Ludwa il Maestro Veneziani cominciò già prima del 14 marzo 1944 (come risulta da una lettera di Carlo Bonalini di quella data) a dirigere la Corale maschile di Roveredo con l’intento di preparare l’esecuzione di una Messa durante la funzione di Pasqua. La messa, si trattava della Messa a due voci dispari in onore di San Martino Vescovo di Luigi Bottazzo, fu effettivamente eseguita dalla Corale, divenuta mista, il giorno di Pasqua del 9 aprile 1944.

L’attività musicale di Vittore Veneziani durante il periodo di esilio a Roveredo fu febbrile. Oltre a dirigere la Corale di Roveredo soprattutto durante le funzioni religiose in paese, ma anche in concerti pubblici a Roveredo, a Coira (due concerti del 13 e 14 gennaio 1945) e a Chiasso (15 ottobre 1944), Veneziani collaborò pure con il Maestro Luigi Tosi direttore della Filarmonica di Bellinzona e della locale Corale femminile Santa Cecilia. Il primo concerto a Bellinzona, pro Croce Rossa, avvenne sabato 1° luglio 1944, mentre nella primavera 1945 con le compagini musicali bellinzonesi e le soliste ceciliane di Bellinzona (tra cui Maria Amadini e Giuliana Tallone-Bocca) Veneziani diresse l’esecuzione dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi a Bellinzona (due volte), a Locarno e a Lugano.

La fama del coro di Roveredo diretto da Veneziani crebbe rapidamente, tanto che il 31 dicembre 1944 la Corale fu chiamata da Radio Monteceneri per una registrazione, ancora esistente, della Messa di Bottazzo.

Nei 17 mesi di esilio in Svizzera Vittore Veneziani diresse almeno una quarantina di eventi musicali, tra Roveredo (e altri comuni mesolcinesi), Coira e il Cantone Ticino (Chiasso, Bellinzona, Locarno, Lugano e Magadino).

Venendo ora alla Messa a quattro voci composta da Vittore Veneziani a Roveredo nel maggio/giugno 1944, essa fu eseguita la prima volta a Roveredo domenica 30 settembre 1945 in occasione della Messa pontificale per la riconsacrazione della Chiesa parrocchiale di San Giulio dopo i restauri del 1944/1945. Per questo evento Veneziani venne a Roveredo da Milano otto giorni prima (il 22 settembre), accompagnato dalla moglie Clinia, per preparare il coro e per poi dirigere la Messa in prima esecuzione. In tale occasione rilasciò pure una intervista al settimanale “Il San Bernardino” del 6 ottobre 1945 (Breve colloquio con Vittore Veneziani), manifestando tutta la sua riconoscenza per la ospitalità solidale avuta a Roveredo nel periodo di esilio.

La Messa di Vittore Veneziani composta per Roveredo non ha ufficialmente un nome.

Il frontespizio della partitura trovata a Ferrara presenta la seguente dicitura:

“Vittore Veneziani // Alla Società Corale di / Roveredo (gr) (Svizzera) // Messa / composta per l’inaugurazione / dei restauri della chiesa di / S. Giulio in Roveredo (gr.)”.

In occasione della prima esecuzione del 30 settembre 1945 il cronista del “San Bernardino” (sicuramente Don Riccardo Ludwa) chiamò la messa “Missa Pacis”, un titolo sicuramente indovinato che ben esprime lo spirito di questa messa scritta per la fine della guerra e per celebrare la ritrovata pace. Successivamente lo stesso cronista la chiamò “Missa in honorem Sancti Juli” (Messa in onore di San Giulio) (settembre 1946), infine “Messa di Santa Cecilia” (marzo 1968).

In questo contesto non va dimenticato che Vittore Veneziani era ospitato nel Pio Ricovero Immacolata, una istituzione fondata nel 1898 dal Santo Don Luigi Guanella, che nell’approssimamarsi della sua morte, avvenuta il 24 ottobre 1915, espresse il voto che al Collegio Sant’Anna fosse edificata una chiesetta dedicata alla Regina della Pace. Questa chiesetta fu poi costruita nel 1916/1917, “piccola, ma preziosa gemma in quella amplia corona di chiese che sorsero sui passi dell’Uomo di Dio” (ovvero di Don Guanella), su incarico del suo successore Mons. Aurelio Bacciarini, poi Vescovo di Lugano, che vi pose la prima pietra giovedì 11 maggio 1916 e la consacrò mercoledì 27 febbraio 1918, nell’approssimarsi della fine della Grande Guerra.

L’offensiva di Don Guanella per perorare la pace fu in quegli anni incessante: ancora in vita fece costruire una chiesa dedicata a Santa Maria della Pace a Stimianico/Cernobbio (inaugurata nell’aprile 1916), poi a Castel San Pietro (Oratorio della Madonna della Pace, inaugurato il 19 aprile 1916) e forse anche a Maggia (vedi Sac. Aurelio BACCIARINI, Spigolando: a Castel S. Pietro, a Stimianico, a Maggia, a Roveredo. Inaugurazioni e benedizioni sotto gli auspici della Madonna della pace, in: “La Divina Provvidenza”, maggio 1916, p. 50-51).

Il portale della chiesa del Collegio Sant’Anna reca ancora oggi questa dedicazione della chiesetta (in latino, qui tradotto): “Alla Regina della Pace, mentre la guerra devastava, facemmo un voto, A. D. 1916” (Reginae Pacis vastante bello votum vovimus, A. D. 1916).

La Chiesetta della Regina della Pace del Santo Guanella e la Missa Pacis di Vittore Veneziani sono quindi un collegamento tra Prima e Seconda guerra mondiale legato all’aupicio incessante alla Pace.

Ma la chiesetta di Roveredo dedicata alla Pace ha pure un collegamento, un po’ misterioso, con il concerto di inaugurazione del Teatro alla Scala, dopo i lavori di ricostruzione dai danni della guerra. Se da un lato la prima pietra della Chiesa della Regina della Pace fu posata l’11 maggio 1916, dall’altro lato esattamente trent’anni dopo, l’11 maggio 1946, Arturo Toscanini dirigeva il concerto d’inaugurazione della Scala dopo la guerra, che fu il simbolo della ricostruzione e della rinascita di Milano, dell’Italia e di tutta l’Europa. In quel concerto, naturalmente, direttore del coro era il Maestro Vittore Veneziani, uomo di pace a Milano di ritorno da Roveredo.

Per i festeggiamenti di giovedì mattina, 1° agosto a San Vittore, che vedranno portare in processione solenne dalla Collegiata alla Chiesa di San Croce le reliquie di San Nicolao della Flue, risaputo uomo di Pace e Santo Patrono della Svizzera, non si poteva quindi scegliere messa migliore per celebrare questo evento.

La chiesetta di Santa Croce a San Vittore. Il 1° agosto 2024 vi saranno traslate le reliquie di San Nicolao della Flue.

Essendo stata composta da un esule perseguitato per ragioni religiose e razziali, la Messa del 1945 di Vittore Veneziani ha quindi una grande valenza simbolica, tanto più che nel 2025 ricorrerranno gli 80 anni della fine della Seconda guerra mondiale e del rientro in patria dei numerosi profughi ospitati a Roveredo. Il 2025 è anche l’anno del Centesimo della firma del Patto di Pace di Locarno del 1925, dopo la fine della Grande Guerra (1914-1918).

Dopo la prima esecuzione del 30 settembre 1945, la Messa di Veneziani divenne un appuntamento fisso della Corale mista Santa Cecilia di Roveredo, che la eseguì diverse volte a Roveredo e anche in Ticino. Il 21 aprile 1946 la Messa ebbe pure una prima esecuzione in Italia, a Milano, tramite il Coro dell’Angelicum. Domenica 31 marzo 1968 l’esecuzione della Messa, sotto la direzione come sempre del Mo. Giovanni Cattaneo, fu pure trasmessa dalla Chiesa di San Giulio in diffusione svizzera tramite la Televisione della Svizzera Italiana (TSI). La Messa di Veneziani fu eseguita a Roveredo fino almeno al 1975, poi se ne persero le tracce.

Nell’autunno 2021 la partitura della Messa di Vittore Veneziani venne ritrovata al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara, su indicazione del Mo. Gian Francesco Amoroso, studioso di Veneziani. Una prima esecuzione ferrarese avvenne domenica 20 novembre 2022 con la corale fondata da Vittore Veneziani stesso nel 1955, l’Accademia Corale Vittore Veneziani di Ferrara, attualmente diretta dal Mo. Teresa Auletta. La Messa di Veneziani fa ora parte stabile del repertorio di questa Corale. Per l’anniversario degli 80 anni della prima esecuzione a Roveredo della Messa, che ricorrerà il prossimo anno, la direttrice Auletta ha già dato la sua disponibilità per eseguire la Messa di Veneziani a Roveredo, sempre nella Chiesa di San Giulio.

La Messa di Vittore Veneziani, “Missa Pacis”, potrà quindi essere un punto di unione tra i festeggiamenti per i 500 anni delle Tre Leghe del 2024 e la ricorrenza degli 80 anni della fine della Seconda guerra mondiale nel 2025. Essa celebra pure l’ unione e l’amicizia tra due comunità vicine sotto la bandiera della Pace (Roveredo e San Vittore, i Grigioni e il Ticino, la Svizzera e l’Italia, ma la lista potrebbe continuare …), che a Roveredo (Chiesa della Regina della Pace del Collegio Sant’Anna) e San Vittore (Chiesa di Santa Croce con le relique di San Nicolao) potrebbero trovare una sede significativa per promuovera la pace in Svizzera, in Europa e nel Mondo.

Roveredo, 26 luglio 2024                                                    Gianpiero Raveglia

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto