Celebrata nella Casa di cura Immacolata di Roveredo la giornata mondiale del malato

Ogni anno, la prima domenica di marzo, da ormai 85 anni in Svizzera si celebra la Giornata del Malato. La festa, riconosciuta a livello mondiale, è un’occasione per riflettere sulla malattia e sull’importanza della vicinanza ai malati.

La celebrazione non serve soltanto per prendere coscienza della sofferenza dei malati, ma anche per rendere merito e ringraziare i caregiver, i professionisti della salute e tutti coloro che lavorano, spesso gratuitamente, per portare conforto a chi ne ha bisogno.

L’argomento principale di questa giornata varia di anno in anno, ma in genere si concentra sull’importanza della solidarietà e della comprensione. Quest’anno il tema è sintetizzato in tre parole “rafforzare la fiducia”.

In molte parti del mondo, la malattia è anche sinonimo di povertà e mancanza di accesso alle cure mediche di base.

Tanti sono i modi per festeggiare la giornata ma la cosa che più conta è il messaggio di vicinanza, di solidarietà, di affetto che con tale festa si vuole inviare al malato nel momento, per lui, di maggiore debolezza.

Anche a Roveredo, presso la Casa di cura Immacolata, grazie al grande impegno delle suore, dei responsabili e dei tanti volontari che dedicano buona parte del loro tempo libero al benessere delle persone ospiti della struttura, è stata festeggiata la ricorrenza con un programma molto apprezzato da tutti i presenti.

A conferma dell’importanza di tale giornata, la presenza del consigliere di stato grigionese Peter Peyer, del consigliere di stato ticinese Raffaele De Rosa, del sindaco di Roveredo, nonché presidente della Regione Moesa, Gianpiero Raveglia e della sindaca di San Vittore Nicoletta Noi Togni.

Il coro dei bambini, con i suoi canti gioiosi, ha portato una ventata di allegria e vivacità; naturalezza e passione gli ingredienti che la maestra ha saputo amalgamare per la gioia dei presenti.

Una bella festa, allietata anche dalle note della nostra Filarmonica, un’organizzazione perfetta, un bel pomeriggio tra persone che hanno piacere di stare con i propri simili, malati o no!

La Giornata del Malato non dovrebbe essere solo un giorno dell’anno ma un promemoria costante del bisogno di essere gentili, comprensivi e solidali con coloro che soffrono.

Ogni malato ha la propria storia e la Giornata del Malato dovrebbe essere un’opportunità per ascoltare queste storie, per condividere il carico del dolore. La malattia non dovrebbe essere sinonimo di isolamento o di allontanamento bensì di avvicinamento e di condivisione!

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