Il nuovo portale

Cari lettori,

dopo un anno, il 2023, all’insegna degli attacchi hacker che hanno azzoppato il giornale rendendolo instabile, siamo riusciti in breve tempo a sostituirlo, in attesa di tempi migliori, sperando che il nuovo possa garantire più stabilità e sicurezza! Noi ce la stiamo mettendo tutta per non lasciare le nostre valli senza una voce neutrale e aperta a tutti!

Era il 6 dicembre del 2010 quando ilmoesano, dopo la scomparsa del suo fondatore Enrico Nicola, venne da noi rilanciato e da allora ha sempre svolto il suo lavoro con puntualità e correttezza. Abbiamo avuto punte di quasi 30’000 letture mensili e ancora adesso il giornale viene letto in tutta la Svizzera ed anche fuori dai suoi confini, un piccolo giornale può arrivare lontano con i mezzi moderni, tutto il mondo è una sola cosa; internet, pur con i suoi effetti collaterali, scavalca le barriere e unisce i popoli.

Il nuovo programma, del tutto diverso dal vecchio, ci impegnerà moltissimo, almeno all’inizio, tante sono le cose da imparare ed assimilare e qualche intoppo è da prevedere, ma cercheremo di ridurre al massimo gli errori. Papa Giovanni Paolo II, all’atto del suo insediamento, disse: “… se sbaglio mi corriggerete!” !

Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare all’archivio del vecchio giornale perché incompatibile con il nuovo ma di tanto in tanto tireremo fuori qualche informazione interessante. Anche il mercatino, tanto caro ai nostri lettori, è di nuovo in funzione, come pure l’agenda e altre rubriche molto lette.

Il giornale, attualmente, contiene pochi articoli ma presto si riempirà, lo riempiremo insieme!

Buona lettura.

1 commento su “Il nuovo portale”

  1. Stimata redazione di Il Moesano
    Mi congratulo con Voi per i vostri sforzi nel campo dell’informazione locale. Leggo volentieri anche i vostri editoriali. Un passaggio dell’editoriale del 10 febbraio sull’ intelligenza artificiale ha attirato la mia attenzione: “Per fortuna l’Intelligenza Artificiale è ancora allo stadio di sperimentazione … “. È un passaggio che fa riflettere tanto e che mi trova solo parzialmente d’accordo. È vero che siamo in una fase sperimentale (la tecnologia è sempre confrontata con lo sviluppo), ma penso che siamo già ampiamente circondati, anzi pervasi dall’IA. Sappiamo che il nostro mondo scientifico e imprenditoriale si avvale sempre di più delle allettanti opportunità per una nuova dimensione dello sviluppo del benessere e delle conoscenze che l’IA è in grado di offrire. Non possiamo infatti negare che ogni giorno viene svelata una novità dopo l’altra, specie nei settori legati allo sviluppo tecnologico e figurativo. Ci si chiede con insistenza se la nuova arrivata, l’IA, offra le sane opportunità di sviluppo o ci trascini attraverso una selva di pericoli, che non riusciremo più a controllare.
    L’IA è da poco tempo onnipresente nel dibattito pubblico, a livello planetario. Finora se ne parlava troppo poco, sebbene si fosse introdotta gradualmente nella società già dalla seconda metà del secolo scorso. Ora l’opinione pubblica ne è consapevole. È molto attratta specie dall’IA generativa, che è in grado di creare diversi tipi di contenuti; testi, suoni, immagini, video, per approdare all’inquietante e nel contempo straordinario strumento ChatGPT. Ahi! Qui ne va anche del futuro della lingua. Con il dilagare della digitalizzazione e l’affermarsi della connettività totale, i contenuti, vale a dire gli elementi che determinano l’informazione e l’apprendimento, finiscono nella sfera di influenza di nuove forme interattive e di complesse e seducenti modalità della comunicazione, globale e individuale. Mi fermo qui!

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