Aggregazioni in Meoslcina leggo con piacere quanto scritto dalla cittadina di San Vittore. Quale cittadino di Mesocco mi sento anche trattato allo stesso modo.
La decisione ê stata presa dal solo Municipio senza considerare nè il Consiglio Comunale, nè l’Assemblea nè tantomeno i propri cittadini.
Avanti così.
Ho una visione particolareggiata e mi ritengo fortunato ad essere cittadino grigionese.
L’unico difetto che abbiamo, noi al Sud delle Alpi, è che ognuno vuole gestire il suo piccolo feudo, senza vedere quale è l’interesse predominante dei propri cittadini.
Forse gli amministratori comunali non si sono ancora accorti che la gente si aspetta dei servizi. Questi devono essere organizzati con delle strutture più grandi in modo da avere un’economia di scala per essere sostenibili. Altrimenti ci troviamo dei Comuni, magari anche gestite bene, ma che non sanno più affrontare le sfide del futuro.
Non riesco ad immaginare la gestione del progetto di rilancio di San Bernardino. Il solo Municipio cerca di tappare delle falle con dei piccoli, ma piccoli investimenti che sicuramente sono prerogativa di mantenere lo status quo. Che va anche bene, ma che alla fine è la garanzia di mantenere solo quello che hanno fatto gli altri negli anni e che magari oggi non rispecchiano più le esigenze dei villeggianti di San Bernardino. Mi riferisco all’acquisto dell’impianto di Pian Cales, che poi dovrà essere gestito. Da chi?
Lo Stato, e nel nostro specifico il Comune, non deve sostituirsi al privato. Al massimo deve creare le premesse affinchè il privato possa effettuare degli investimenti che poi dovrà gestire da solo.
Una volta nei Grigioni di parlava di "Klein in Fein". Ora ci accorgiamo che questo slogan è ancora valido, tuttavia nelle altre vallate grigionesi si è giò proceduto a diverse fusioni comunali. Perchè?
Si sono accorti che da soli non sono più in grado di offrire dei servizi. Questi sono sempre più complessi e possono essere espletati sono con la professionalità dei dipendenti comunali. In passato si è continuato a cedere la propria autonomia alla Corporazioni. Quindi decidono gli altri, ed i compiti sono sempre meno.
Quando poi in un Comune, i costi sono dettati e stabiliti dagli altri, mi chiedo dov’è l’autonomia comunale. Abbiamo solo amministratori che devono pagare la fattura senza poter dire niente.
Ora se leggo i consuntivi dei Comuni di Valle e valuto gli investimenti fatti negli ultimi 5 anni, ritengo che siamo al capolinea. In generale non si riesce ad avere un autofinanziamento sufficiente per far fronte ai nuovi impegni. Ritorno allora a quanto detto prima che si fanno solo dei piccoli investimenti per mantenere quanto abbiamo. Non esiste un concetto infrastrutturale che non si fermi al solo territorio comunale.
Ecco che qui ritorniamo alla pianificazione territoriale. Ogni Comune sta lavorando su delle pianificazioni del territorio vecchie di oltre 20 anni. Evviva allora quanto di viene e verrà imposto dalle nuove leggi (Weber e nuova pianificazione territoriale).
Qui si arriva ancora ad una visione del territorio più grande e non solo comunale. Perchè ogni comune deve avere tutto? Zone industriali, zone artigianali, zone turistiche e di svago per la valorizzazione del territorio.
Se in Bassa Mesolcina, vista fino a Grono, quale agglomerato di Bellinzona, nella media valle si prospetta una zona residenziale nel verde. Nell’alta Valle - con il prospettato Parc Adula - potremo mettere a disposizione dei villeggianti un territorio incontaminato e ricco di bio-diversità. E’ allora importante sapere quale è la nostra volontà di gestire il territorio.
Quindi coraggio. non arrocchiamoci nel Castello per difendere ciò che una volta è già stato il simbolo della cacciata dei balivi.
Puntiamo su un’aggregazione che ci permetta di guardare con ottimismo al futuro.
Viva le democrazia, espressione della volontà del popolo!
Allo stesso dobbiamo almeno chiedere la decisione finale.