martedì 7 marzo 2023.
AVS adeguamento negato
di Paolo Annoni
Ridicola, no anzi a dir poco vergognosa la decisione delle due camere nazionali e consiglio federale che hanno affossato l’adeguamento al rincaro dell’AVS.
Forse lor signori si dimenticano che chi ora è in AVS, svizzeri e stranieri donne e uomini, sono coloro che già a inizio del secolo scorso con tanti sacrifici e rinunce hanno finanziato e costruito strade, autostrade, gallerie, ospedali, case anziani, scuole, università e quindi le pietre miliari del benessere nel nostro paese. Forse si dimenticano pure che a votare per loro, anche nel prossimo autunno, andranno in prevalenza gli over 60 e non i diciottenni e i ventenni che beati loro hanno altri interessi e priorità.
I parlamentari, uguale di che schieramento, che ora reclamano a gran voce più indennità per le loro insaziabili tasche, a mio modesto modo di vedere in vista delle elezioni hanno fatto un clamoroso autogol e ne sono usciti a dir poco malamente accampando solo i soliti pretesti di costi amministrativi e tortuosi iter burocratici.
Spesso tirano in ballo sussidi e aiuti complementari ma il cittadino per beneficiarne deve sudare le fatidiche sette camice o trovarsi alla proverbiale canna del gas.
Vanno bene i politici che stringono le mani e finanziano a suon di milioni paesi nei posti più remoti del mondo, finanziamenti che nessuno sa dove finiranno e per quale scopo saranno usati, l’unica cosa chiara che in quelle comunità non mancano le più sofisticate armi ultimo modello.
Consiglio federale che a fine anno prende atto dell’aumento esponenziale della cassa malati ma il tutto finisce lì il mercoledì con una laconica nota senza senso e alcun esito.
Berna che finanzia le statistiche delle statistiche ma non si esprime mai concretamente e non si china sui fabbisogni dei ceti meno abbienti della Svizzera. Destina 10 milioni e oltre per studi sul lupo e ne finanzia le autopsie e le prove del DNA per sapere se il lupo Calanda è figlio della lupa del Beverin la quale ha avuto una tresca amorosa con il lupo della Morobbia figlio illegittimo di? e forse nipote del lupacchiotto della Surselva.
Il problema lupo e dei grandi predatori era stato già risolto dai nostri avi senza tanti complimenti e senza incaricare studiosi o scienziati.
Che il presidente del CA di una nota banca che si intasca 12 milioni l’anno di indennità (e questo è solo un esempio) non ha i problemi dei 7 o 14 franchi del comune cittadino, ma ci si scorda volentieri che furono i comuni cittadini e tanti di loro ora beneficiari dell’AVS che nel 2008 hanno salvato la baracca UBS dal tracollo provocato da ingordi avvoltoi.
Ora ci si mette anche la scheletrica Christine Lagarde della BCE decretando aumenti dei tassi di interesse a volontà per evitare a suo dire l’inflazione, a me sembra che faccia un effetto contrario e che i rincari si ripercuotono ancora una volta sulle tasche dei ceti meno privilegiati che subiscono aumenti di affitti e degli altri beni di prima necessità.
Che i nostri parlamentari facciano in fretta e che non tergiversino come loro abitudine a cedere i carri armati Leopard2 e magari anche, se ci sono ancora, i Centurion e i carri 68 all’Ucraina che ne ha bisogno come il pane e che non aspettino che siano talmente arrugginiti da renderli inservibili.
Tanto dovevo per spezzare una lancia a favore di chi ne ha bisogno e indipendentemente da qualsiasi credo politico.
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